Biografia di Giuseppe Battiston
È un affermato attore di teatro e cinema, le cui doti e qualità interpretative sono una garanzia. Giuseppe Battiston nasce a Udine il 22 luglio del 1968; si diploma a Milano presso la Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. La sua formazione avviene, pertanto, in teatro da cui derivano i più grandi interpreti italiani.
Il suo esordio al cinema risale al 1990 con Italia - Germania 4-3 di Andrea Barzini. Nel 1993 è nel film Un’anima divisa in due di Silvio Soldini con il quale intrattiene un’intensa collaborazione. Dallo stesso regista torna a farsi dirigere in Le acrobate (1997) e nel film di successo Pane e Tulipani (2000), con il quale Battiston attira le simpatie del pubblico e si aggiudica il David di Donatello e un Ciak D’Oro come miglior attore non protagonista. Nel 2000 lavora con il trio comico di Aldo, Giovanni e Giacomo in Chiedimi se sono felice di Massimo Venier. Due anni dopo recita in La forza del passato di Piergiorgio Gay, Nemmeno in un sogno di Gianluca Greco e in Un Aldo qualunque di Dario Migliardi. Nel 2003 è in tv nella miniserie I ragazzi della Via Pal.
Nel 2004 lavora in un altro film di Soldini, Agata e la tempesta, con il quale riceve una nomination ai David di Donatello come miglior attore protagonista. Nello stesso anno è nel cortometraggio Milano Violenta e ancora sul piccolo schermo in Al di là delle frontiere e Una famiglia in giallo. A seguire, si fa dirigere da Luca Lucini in L’uomo perfetto (2005) e Amore, bugie e calcetto (2007), e da Cristina Comencini in La bestia nel cuore (2005), per il quale ottiene una candidatura al Nastro D’Argento come miglior attore non protagonista. Nel 2005 è in Apnea di Roberto Dortit e compare nel film di Roberto Benigni: La tigre e la neve. Ancora nel 2006 è diretto da Francesca Comencini in A casa nostra, da Gianluca Maria Tavarelli in Non prendere impegni stasera e da Eugenio Cappuccio in Uno su due. L’anno successivo lavora in Giorni e Nuvole ancora una volta sotto la regia di Silvio Soldini, con il quale torna a lavorare in Cosa voglio di più (2010) e Il comandante e la cicogna (2012). Dopo La giusta distanza (2007) di Carlo Mazzacurati, la carriera cinematografica prosegue con la vittoria del David di Donatello come miglior attore protagonista in Non pensarci (2007) di Gianni Zanasi. Nel 2008 interpreta uno psichiatra nella pellicola di Giulio Manfredonia, Si può fare, con Claudio Bisio.
Tra il 2008 e il 2010 lo vediamo spesso in televisione nei panni del Dottor Freiss nelle prime due stagioni di Tutti pazzi per amore, e nella miniserie Lo smemorato di Collegno e Le ragazze dello swing. Nel 2009 è impegnato anche in teatro in Orson Welles’ Roast, per la cui interpretazione vince il premio Ubu come miglior attore.
Nel 2010 recita al fianco di Silvio Orlando ne La passione di Carlo Mazzacurati, con cui vince il terzo David di Donatello e un Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista, e si fa dirigere da Lucio Pellegrini in Figli delle stelle. L’anno successivo vince un altro Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista con la pellicola Senza arte né parte di Giovanni Albanese. A seguire lo vediamo in Notizie degli scavi (2011) di Emidio Greco, Io sono Li (2011) di Andrea Segre e Bar Sport (2011) di Massimo Martelli. Nel 2012 è impegnato in teatro in Macbeth. Nel 2013 recita in Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto e La prima neve di Andrea Segre. L'anno successivo è, insieme ad Isabella Ragonese e Valerio Mastandrea, nella commedia La sedia della felicità, film diretto dallo scomparso regista Carlo Mazzacurati.